Vai al contenuto

Indulgenze

  • di

Le preghiere del popolo e le grazie della trinità raccolte da Maria e inviate alle anime del Purgatorio

Legate alle pene del Purgatorio sono le indulgenze concesse dalla Chiesa in modo tale che, usando gli infiniti meriti di Cristo aggiunti a quelli di sua Madre e dei Santi, possano concedere il risarcimento necessario per liberarci da dette pene come se le avessimo eseguite noi stessi. .

Ricorda che qualsiasi colpa che non è stata riparata sulla terra deve essere riparata in Purgatorio ma sulla terra è solo dove possiamo vincere sia per noi stessi che per le anime dei defunti, una volta in Purgatorio possiamo solo scontare la pena o aspettare Che qualcuno sulla terra paghi generosamente per noi.

Ed è un supremo atto di carità alleviare i dolori delle anime. Le indulgenze sono un modo per accrescere i nostri meriti meriti grazie alla nostra appartenenza al corpo mistico di Cristo e alla comunione dei santi.

Le indulgenze possono essere guadagnate per entrambi e il suffragio per un’anima nel purgatorio e sono divise in plenarie e parziali.

Da dove viene il Purgatorio

Le indulgenze rimettono o perdonano la colpa, ancora una volta sottolineiamo che l’indulgenza NON DIMENTICA I PECCATI, poiché devi ricorrere al sacramento della CONFESSIONE o RICONCILIAZIONE, ciò che perdona l’indulgenza è la colpa o il debito creato dal peccato soprattutto con il peccato il fratello,

come dice la parabola in Matteo 18, 21-35:

21. Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?».

22. E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.

23. A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.

24. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.

25. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.

26. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.

27. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.

28. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!

29. Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.

30. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.

31. Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto.

32. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.

33. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?

34. E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. 35. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».

O nella parabola di Matteo 5, 23-26:

23. Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,

24. lascia lì il tuo dono davanti all’altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.

25. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.

26. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo!

Quindi in entrambi i casi finisci in prigione fino a quando non paghi l’ultimo centesimo, in entrambi i casi parli di perdonare l’un l’altro se non vuoi finire in prigione, solo che il primo prendiamo il posto dell’offeso e nel secondo quello dell’offensore.

E la penalità è la prigione da cui non esci fino a quando non paghi l’ultimo centesimo, quindi è una penalità che non viene scontata all’inferno perché non esce mai da lì. Chiamiamo quel posto purgatorio perché serve a purificarsi.

È anche degno di nota il fatto che se l’offeso non ti perdona, vai in prigione, ecco perché Dio promette all’offeso che se è in grado di perdonare il suo offensore, lo perdonerà per il debito che deve a lui, al contrario, se no Facciamo il mantenimento e riscuotiamo quel debito.

Notiamo la sproporzione tra il debito che abbiamo con Dio e il debito che un fratello ha con noi per averci offeso, prendiamo in considerazione che ogni talento era equivalente a 6.000 dracme. Cioè, i 100 del debito dell’amico nella prima parabola non erano nulla in confronto al debito verso il Re, il che ci mostra quanto Dio è disposto a perdonarci se ci comportiamo come Lui nella nostra volontà di perdonare.

Si noti inoltre che sia il debitore del re che il debitore del servitore hanno chiesto perdono. Il che ci porta alla seconda parabola.

Questi debiti devono essere risolti mentre siamo nella vita, perché dopo la morte arriva il giudizio e ci viene addebitato tutto. Quindi inizia dicendo se hai intenzione di fare un’offerta e ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia l’offerta e accontentati di tuo fratello.

In altre parole, vai e chiedi perdono se lo hai offeso e meglio se ti ha offeso, perdonalo.

La cosa interessante è che possiamo pagare quel debito di coloro che sono già incarcerati nel Purgatorio riparando i reati che commettono ed è lì che arrivano le indulgenze, che sono un vantaggio o un extra per i nostri atti di riparazione concessi dalla Chiesa.

Indulgenze plenarie

Le indulgenze plenarie rimettono o perdonano ogni colpa fino al momento della vittoria se è per noi stessi o per tutti i debiti di un’anima in purgatorio (fintanto che Dio provvede) se li usiamo a suffragio.

Se vuoi conoscere gli atti e le occasioni per ottenere un’indulgenza plenaria, guarda qui.

Puoi anche scaricare l’applicazione Rilascio di anime dal Purgatorio che ti aiuterà insieme ad altre preghiere che ti consigliano dei momenti e dei giorni per meritarle.

Indulgenze parziali

Indulgenze parziali rimettono o perdonano la colpa in proporzione all’atto di riparazione o sacrificio compiuto, sia per se stessi che per un’anima del purgatorio sotto forma di suffragio.

Per lo stesso per il merito o l’atto che viene normalmente guadagnato, la chiesa ne aggiunge un altro più equivalente ad esso in modo che in pratica il merito sia doppio rispetto a ciò che è stato praticato.

Se vuoi conoscere gli atti e le occasioni per ottenere una parziale indulgenza, guarda qui.

Puoi anche scaricare l’applicazione Rilascio di anime dal Purgatorio che ti aiuterà insieme ad altre preghiere che ti consigliano dei momenti e dei giorni per meritarle.

NORME

  1. – L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi.
  2. – L’indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati.
  3. – Ogni fedele può lucrare per se stesso le indulgenze sia parziali che plenarie o applicarle ai defunti a modo di suffragio.
  4. – Il fedele che, almeno con cuore contrito, compie un’azione alla quale è annessa l’indulgenza parziale, ottiene, in aggiunta alla remissione della pena temporale che percepisce con la sua azione, altrettanta remissione di pena per intervento della Chiesa.
  5. – § 1. Oltre alla suprema Autorità della Chiesa possono elargire indulgenze solamente quelli cui questa potestà viene riconosciuta dal diritto o è concessa dal Romano Pontefice.
    § 2. Nessuna Autorità inferiore al Romano Pontefice può comunicare ad altri la facoltà di concedere indulgenze, se ciò non sia stato ad essa concesso espressamente dalla Sede Apostolica.
  6. – Nella Curia Romana, tutto ciò che spetta alla concessione e all’uso delle indulgenze è affidato esclusivamente alla Penitenzieria Apostolica, salvo tuttavia il diritto della Congregazione per la Dottrina della Fede di esaminare quanto riguarda la dottrina dogmatica intorno ad esse.
  7. – I vescovi eparchiali o diocesani, e coloro che nel diritto sono ad essi equiparati, anche se non insigniti della dignità episcopale, dall’inizio del loro ufficio pastorale, possono:
    1° concedere l’indulgenza parziale, nel proprio territorio a tutti i fedeli, e anche fuori del territorio ai fedeli che appartengono alla loro giurisdizione;
    2° impartire nella propria eparchia o diocesi la Benedizione papale con annessa l’indulgenza plenaria, usando la prescritta formula, tre volte l’anno, in solennità o feste di loro scelta, anche se assistono soltanto alla Messa. Questa benedizione viene impartita al termine della Messa al posto della benedizione consueta, a norma del rispettivo Cerimoniale dei Vescovi.
  8. – I metropoliti possono concedere l’indulgenza parziale nelle eparchie e diocesi suffraganee come nel proprio territorio.
  9. – § 1. I patriarchi nei singoli luoghi, anche esenti, del proprio patriarcato, nelle chiese del proprio rito fuori del patriarcato, e dovunque per i fedeli del proprio rito possono:
    1° concedere l’indulgenza parziale;
    2° impartire la Benedizione papale con annessa l’indulgenza plenaria, di norma tre volte l’anno, e inoltre quando intervenga qualche particolare circostanza o motivazione religiosa, che per il vantaggio spirituale dei fedeli esiga l’indulgenza plenaria.
    § 2. La stessa facoltà è concessa agli Arcivescovi Maggiori.
  10. – I Cardinali di S.R.C. hanno la facoltà di concedere ovunque l’indulgenza parziale, che può essere acquistata soltanto dai presenti, volta per volta.
  11. – § 1. Occorre espressa licenza della Sede Apostolica per poter stampare, in qualunque lingua, l’Enchiridion indulgentiarum.
    § 2. Tutti gli altri libri, fogli, e altri scritti, nei quali sono contenute concessioni di indulgenze, non devono essere pubblicati senza licenza del Gerarca o dell’Ordinario del luogo.
  12. – Secondo la mente del Sommo Pontefice, le concessioni di indulgenze impetrate per tutti i fedeli incominciano ad avere valore soltanto dopo che i loro documenti autentici sono stati rivisti dalla Penitenzieria Apostolica.
  13. – L’indulgenza annessa ad una celebrazione liturgica, legata ad un determinato giorno, s’intende trasferita al giorno in cui la stessa celebrazione, o la sua solennità esterna, sia legittimamente spostata.
  14. – Se si richiede la visita di una chiesa o di un oratorio per acquistare l’indulgenza stabilita per un giorno determinato, detta visita si può fare dal mezzogiorno della vigilia fino alla mezzanotte del giorno stabilito.
  15. – Il fedele può lucrare un’indulgenza se devotamente usa uno dei seguenti oggetti di pietà convenientemente benedetto: crocifisso o croce, corona, scapolare, medaglia.
  16. – § 1. L’indulgenza annessa alla visita di una chiesa o oratorio non si estingue se l’edificio viene demolito e ricostruito entro cinquanta anni, nello stesso luogo o quasi e con lo stesso titolo.
    § 2. L’indulgenza annessa all’uso di un oggetto di pietà cessa soltanto quando l’oggetto vada distrutto o sia venduto.
  17. – § 1. È capace di lucrare indulgenze chi è battezzato, non scomunicato, in stato di grazia almeno al termine delle opere prescritte.
    § 2. Per lucrare le indulgenze è necessario che si abbia l’intenzione almeno generale di acquistarle e si adempiano le opere ingiunte nel tempo e nel modo stabilito dalla concessione.
  18. – § 1. L’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno; l’indulgenza parziale invece può essere acquistata più volte al giorno.
    § 2. Il fedele potrà tuttavia conseguire l’indulgenza plenaria in articulo mortis anche se nello stesso giorno abbia già acquistato un’altra indulgenza plenaria.

Puoi anche scaricare l’applicazione Rilascio di anime dal Purgatorio che ti aiuterà insieme ad altre preghiere che ti consigliano dei momenti e dei giorni per meritarle.

Indietro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *